Il francobollo è un oggetto che vuole celebrare personaggi importanti, commemorare avvenimenti storici, ricordare opere d’arte e oggetti del patrimonio artistico. L’oggetto rappresentato tra i dentelli è, quindi, nella maggior parte dei casi, un qualcosa del passato, riletto e ripresentato in chiave contemporanea, in modo graficamente piacevole ed efficace.

Introduzione
Proprio per questo è capitato di commettere errori nel raffigurare tali oggetti: anacronismi, imprecisioni e distrazioni hanno riempito alcune tra le pagine più curiose della filatelia.
Volendo essere pignoli (e critici) potremmo dire che il francobollo è una carta valore, un oggetto che si decide di stampare soltanto dopo attente valutazioni e controlli da parte di esperti, che richiede un decreto ministeriale e che viene “annunciato” con largo anticipo da parte delle Poste; non è, cioè, un pezzettino di carta pasticciato tanto per fare, ma un oggetto curato che, in quanto tale, non dovrebbe contenere errori.
Ma, si sa, errare è umano e su più di 3000 diversi francobolli stampati – solo restando in Italia – qualche svarione può capitare; a volte, da qualcuno di questi svarioni può nascere una storia interessante.
Lira o Lire?
Quando però tale termine viene posto prima del valore, soprattutto se espresso in lettere, può nascere qualche incertezza per il singolare, incertezza che non dovrebbe avere chi disegna e manda in stampa i francobolli: si scrive sempre al plurale: “lire una”, “lire tre” ecc.

Francobollo da una Lira commemorativo della marcia su Roma del 1923
L’Importanza della marcia su Roma
Messaggio e significato
Francobolli corretti



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