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Fausto Coppi, nato il 15 settembre 1919 a Castellania, è considerato uno dei più grandi ciclisti di tutti i tempi. Conosciuto come “Il Campionissimo”, ha vinto cinque Giri d’Italia e due Tour de France, diventando il primo a realizzare la “doppietta” Giro-Tour nello stesso anno, impresa ripetuta due volte. La sua carriera, iniziata con la vittoria del Giro d’Italia nel 1940 a soli 20 anni, è stata caratterizzata da successi in diverse competizioni, tra cui la Milano-Sanremo e la Parigi-Roubaix. Innovatore nel campo dell’allenamento e della preparazione fisica, Coppi ha avuto una famosa rivalità con Gino Bartali, che ha diviso l’Italia tra “coppiani” e “bartaliani”. La sua vita e carriera, tuttavia, furono segnate anche da difficoltà personali e gravi infortuni. Coppi morì prematuramente nel 1960 a causa della malaria, lasciando un’eredità che continua a ispirare il mondo del ciclismo.

Pietro Paolo Mennea, conosciuto come “La Freccia del Sud,” è stato uno dei più grandi velocisti italiani, celebre per aver stabilito il record mondiale nei 200 metri nel 1979, con un tempo di 19,72 secondi, rimasto imbattuto per 17 anni. Nato a Barletta nel 1952, Mennea ha vinto la medaglia d’oro nei 200 metri alle Olimpiadi di Mosca del 1980 e ha partecipato a quattro edizioni dei Giochi Olimpici. Oltre alla sua carriera sportiva, è stato un accademico, avvocato e politico, dedicando la sua vita alla promozione dello sport e dell’educazione. Mennea è scomparso nel 2013, lasciando un’eredità duratura come simbolo di determinazione e resilienza.

Stefano D’Orazio, nato nel 1948 a Roma, è stato un musicista e autore italiano noto come batterista dei Pooh. Entrato nel gruppo nel 1971, contribuì a successi come “Parsifal” e “Chi fermerà la musica”. Dopo aver lasciato i Pooh nel 2009, si dedicò a una carriera solista e alla scrittura di musical come “Aladdin” e “W Zorro”. Tornato nei Pooh per il tour del cinquantesimo anniversario nel 2015, la sua vita si concluse nel 2020. Stefano D’Orazio ha lasciato un’eredità duratura nella musica italiana grazie alla sua passione, talento e innovazione.

Mike Bongiorno, nato a New York nel 1924, è stato un pioniere della televisione italiana, noto per il suo ruolo come conduttore di quiz show. Dopo la guerra, iniziò come giornalista radiofonico prima di diventare famoso con “Lascia o Raddoppia?” nel 1955. Continuò a conquistare il pubblico con programmi come “Rischiatutto” e “Superflash”. Negli anni ’80, passò alle reti private, lavorando con Canale 5 e conducendo spettacoli come “La Ruota della Fortuna”. Bongiorno morì nel 2009, lasciando un’eredità duratura nella televisione italiana, ricordato per il suo stile unico e la sua capacità di coinvolgere il pubblico.

Nel 1973-74, la Lazio ha vinto il suo primo scudetto grazie a una stagione straordinaria sotto la guida dell’allenatore Tommaso Maestrelli. La squadra, caratterizzata da una difesa solida e un attacco prolifico, ha visto in Giorgio Chinaglia il suo protagonista principale. Il trionfo è stato sancito con una vittoria per 1-0 contro il Foggia il 12 maggio 1974, con un gol decisivo di Chinaglia. Questo successo ha segnato un’epoca, rafforzando l’orgoglio dei tifosi biancocelesti e lasciando un’impronta indelebile nella storia del calcio italiano.

Il francobollo commemorativo del centenario dell’Accademia della Guardia di Finanza, emesso nel 1996, celebra un secolo di impegno, tradizione e servizio dell’istituzione. Raffigurante un giovane cadetto e la sede storica dell’Accademia a Bergamo, il francobollo simboleggia il futuro e la solidità delle radici dell’Accademia. Con una tiratura di 3 milioni di esemplari, l’emissione fu accompagnata da celebrazioni e eventi, evidenziando l’importanza dell’Accademia nella formazione di ufficiali per la Guardia di Finanza. Il francobollo rimane un simbolo tangibile dell’impegno e della professionalità dei finanzieri italiani, oltre che un tributo duraturo alla sua storia di servizio e dedizione.

La serie automobili 1984-1986 dei francobolli italiani celebra l’eccezionale eredità dell’industria automobilistica italiana. Attraverso una serie di francobolli dedicati a vetture iconiche come la Lamborghini Countach LP, la Fiat Uno e la Innocenti 650 SE, questa serie offre un affascinante viaggio nel mondo delle quattro ruote. Oltre a celebrare l’eccellenza tecnica e il design distintivo delle auto italiane, questi francobolli rappresentano delle vere e proprie opere d’arte che preservano la memoria di modelli iconici. La serie automobili 1984-1986 riflette la passione e lo spirito innovativo che caratterizzano l’industria automobilistica italiana, rendendo omaggio alle icone che hanno contribuito a definire l’identità e il prestigio dell’automobilismo italiano nel mondo.

Il francobollo è un oggetto che vuole celebrare personaggi importanti, commemorare avvenimenti storici, ricordare opere d’arte e oggetti del patrimonio artistico. L’oggetto rappresentato tra i dentelli è, quindi, nella maggior parte dei casi, un qualcosa del passato, riletto e ripresentato in chiave contemporanea, in modo graficamente piacevole ed efficace.

Proprio per questo è capitato di commettere errori nel raffigurare tali oggetti: anacronismi, imprecisioni e distrazioni hanno riempito alcune tra le pagine più curiose della filatelia.

Volendo essere pignoli (e critici) potremmo dire che il francobollo è una carta valore, un oggetto che si decide di stampare soltanto dopo attente valutazioni e controlli da parte di esperti, che richiede un decreto ministeriale e che viene “annunciato” con largo anticipo da parte delle Poste; non è, cioè, un pezzettino di carta pasticciato tanto per fare, ma un oggetto curato che, in quanto tale, non dovrebbe contenere errori.

Ma, si sa, errare è umano e su più di 3000 diversi francobolli stampati – solo restando in Italia – qualche svarione può capitare; a volte, da qualcuno di questi svarioni può nascere una storia interessante.

Nel 1990, l’Italia ha ospitato la Coppa del Mondo FIFA, un evento che ha unito nazioni e culture attraverso la passione per il calcio. Per commemorare questo momento epocale, è stata emessa una serie di francobolli unici. Ogni francobollo rappresentava un’aspetto della competizione e della cultura italiana, tra cui le bandiere della nazioni partecipanti, gli stadi e la mascotte. Questi francobolli non solo celebravano lo sport, ma anche la storia e l’orgoglio nazionale italiano. Rappresentavano un momento significativo nella storia e nella cultura italiana, immortalando l’energia e l’unità del paese durante la Coppa del Mondo.